Dal 2016 l’Aref realizza delle periodiche rassegne nelle quali l’arte è sempre posta al centro di tematiche che sono strettamente collegate alla storia, all’economia e alla politica. Non c’è potere che non si renda visibile e riconoscibile attraverso un apparato artistico, quindi l’arte riveste un ruolo politico particolare e rilevante. La Fondazione Aref ETS tra il 2024 e il 2025 organizza la rassegna intitolata l’Arte dei regimi, con una serie di conferenze su questioni rilevanti.
Il secondo appuntamento della rassegna Arte dei regimi, previsto per domenica 27 ottobre alle ore 18, tratta della diffusione massificata della fotografia e della grande stagione dell’espansionismo coloniale come fenomeni contemporanei. La macchina fotografica non è mai stata un mezzo neutrale, ha sempre celebrato il capitalismo e la borghesia, e fu parte integrante delle conquiste coloniali: venne utilizzata per creare mappe, per controllare nuovi territori e nuovi sudditi. La fotografia rientrava dunque in quel vasto flusso d’informazioni da cui dipendeva lo stesso progetto coloniale, creando l’immagine di popoli primitivi da civilizzare e di categorie razziali da classificare. Com’è lo sguardo dominante dell’uomo bianco con tutti i luoghi comuni del caso? E oggi com’è quello sguardo raccontato dai fotografi?
conferenza a cura di Rinaldo Capra e Maurizio Rebuzzini
ingresso libero con prenotazione