
Il loro grido è la mia voce | Poesie da Gaza

SpazioAref | domenica 11 maggio 2025 | ore 18
conferenza a cura di Paesaggi tra i solchi
Ugo Buizza, Rinaldo Capra, Piero Tarantola
con la partecipazione di Marina Corti e Bruno Podestà
La conferenza offre l’occasione di conoscere e di capire l’importanza che hanno avuto alcune etichette discografiche nel promuovere diversi generi della musica italiana come il revival folk, il cantautorato impegnato e la musica popolare. In particolare si pone l’attenzione su I dischi del Sole, I dischi dello zodiaco e Albatros prestigiose etichette nate negli anni Sessanta e Settanta.
ingresso libero con prenotazione
informazioni e prenotazioni
e-mail: info@aref-brescia.it
telefono: 030.3752369 – 333.3499545
Aref | L’Arte dei regimi | I SEGNI DEL RICORDO | Memoriali della Resistenza in Europa
conferenza a cura di Roberto Ferrari
RIMANDATA A DATA DA DESTINARSI
Aref | L’Arte dei regimi | I SEGNI DEL RICORDO | Memoriali della Resistenza in Europa
SpazioAref | domenica 27 aprile 2025 | ore 18
conferenza a cura di Roberto Ferrari
La rassegna L’Arte dei Regimi prosegue con la conferenza dedicata ai monumenti della Resistenza in Europa, in particolare a quelli nei paesi dell’Est. In molti luoghi teatro della lotta della Resistenza al nazifascismo, sono stati realizzati dei memoriali, degli epici Segni del ricordo, che costituiscono una testimonianza monumentale da tramandare alle generazioni future della lotta per la libertà, delle vittorie partigiane, delle vittime della guerra e dell’olocausto. La conversazione tenuta da Roberto Ferrari e il successivo e inedito video realizzato dall’Aref, ripropongono in chiave aggiornata, testi e immagini presentati nell’importante mostra Monumenti alla Resistenza in Europa, allestita a Brescia nella sala della Cavallerizza nel 1985, a cura di Mario De Micheli e Attilio Pizzigoni. Quell’esposizione costituiva una mostra documentaria e antologica, con foto, sculture e bozzetti, in cui era presentata una rassegna dei monumenti della Resistenza edificati in Europa dopo il 1945. L’intento dei curatori fu quello di realizzare in modo ampio e qualitativo la prima esplorazione di questo vasto e importante patrimonio monumentale. Il carattere unificante di queste testimonianze è il tema resistenziale che rappresenta una viva immagine della produzione culturale e artistica del XX secolo, il quale ha respinto con determinazione l’ideologia del nazifascismo.
ingresso libero con prenotazione
per informazioni
e-mail: info@aref-brescia.it
telefono: 030.3752369 – 333.3499545
fareSpazio alla poesia
Attilio Lolini | 1937-2017
SpazioAref | domenica 13 aprile 2025 | ore 18
intervengono Massimo Raffaeli e Luca Sorgato
rassegna a cura di Massimo Migliorati
L’incontro si propone di togliere il velo sulla figura e sull’opera di Attilio Lolini, poeta, giornalista dell’Unità, del Manifesto e di Cuore, librettista e promotore culturale. Con la poesia esprime una forte critica verso il potere, quasi in forma di denuncia sociale, affronta con pessimismo i temi della realtà, ma con vena ironica e sarcastica, senza perdere leggerezza, senza perdere lucidità e senza prendersi troppo sul serio. Caratteristica figura del poeta deracinée, fu spaesato per scelta, in modo da poter, con il suo isolamento, manifestare la distanza da una società della quale non condivideva le logiche basate sullo sfruttamento e sul profitto. In vita pubblicò le raccolte Negativo Parziale (1974) e I resti di Salomé (1983). Nel 2005 è uscita l’antologia Notizie dalla necropoli (1974-2004), con cui ha vinto i premi Viareggio e Mondello. Nel 2013 vede la luce Carte da sandwich e nel 2014 l’ultimo suo libro di poesie: Bestiario gotico.
Massimo Raffaeli vive e lavora a Chiaravalle (An). Filologo e critico letterario, collabora con quotidiani fra cui il manifesto, La Stampa e con riviste e periodici quali Alias, Il Venerdì di Repubblica, Lo Straniero, Il caffè illustrato, Nuovi Argomenti, Tuttolibri. Ha curato l’opera di autori italiani (C. Betocchi, Cassola, A. Savinio, M. Ferretti, P. Levi, M. Soldati) e ha tradotto dal francese Émile Zola, Antonin Artaud, Louis-Ferdinand Céline, René Crevel, Jean Genet, Tony Duvert. La sua produzione, che comprende in buona parte lavori su Franco Fortini e Paolo Volponi, è raccolta in diversi volumi, fra cui Novecento italiano (Sossella 2001), Bande à part. Scritti per ‘Alias’ (Gaffi 2011, Premio Brancati), I fascisti di sinistra e altri scritti sulla prosa (Aragno 2014), L’amore primordiale. Scritti sui poeti (Gaffi 2016) e Marca francese (Vydia 2019). Fa parte del comitato scientifico de L’ospite ingrato. Dal 2011 collabora con il programma di Rai Radio 3 “Wikiradio” per il quale racconta monografie di scrittori, letterati, artisti. Nel 2012 vince il Premio Brancati per la saggistica con Bande à part.
Luca Sorgato è un regista la cui ricerca esplora corpi, luoghi e oggetti dimenticati, con una riflessione costante sul tempo. Conduce uno studio sul poeta italiano Attilio Lolini, attraverso l’analisi di epistole, biglietti, vecchi giornali e opere originali. Attualmente sta sviluppando il suo primo lungometraggio, Il Tagliateste, ispirato a Morte sospesa, unico romanzo pubblicato da Lolini. I suoi lavori sono stati presentati e premiati in musei e festival internazionali, tra cui MOCAK di Cracovia, Torino Film Festival, Laceno d’Oro e ShorTS International Film Festival. Nel 2021 il suo cortometraggio Sbadigli ha vinto il premio come Miglior Film al Beijing International Short Film Festival. I suoi film sono distribuiti dal Collectif Jeune Cinéma di Parigi.
ingresso libero con prenotazione
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La rassegna L’Arte dei Regimi prosegue con la conferenza dedicata all’arte degli anni trenta e alle sue implicazioni con il regime fascista. Già con la Seconda mostra del Novecento Italiano del 1929 il ritorno alla classicità olimpica sostenuta negli anni venti entrava in crisi e con essa la sua sostenitrice Margherita Sarfatti, ormai allontanata dalla dirigenza artistica del regime. In parallelo con la necessità di volgere a una politica imperialista, le maglie del potere si organizzavano gerarchicamente nei sindacati, che nella formula piramidale si articolavano nelle esposizioni convergenti nel 1931 nell’istituzione della prima Quadriennale di Roma. Le giovani generazioni di artisti, per contro, vivevano un’inquietudine anticlassicista segnata dal recupero di stilemi lirici e neoromantici, raccolti nei raggruppamenti di Corrente, del Chiarismo, della Scuola Romana, dei Sei di Torino. La macchina del consenso negli anni trenta reinseriva il principio di unità delle arti, che dava luogo a una fruttuosa parabola monumentale. La conferenza prende in esame la collaborazione di artisti e architetti nei grandi cantieri, l’istituzione dei Premi Bergamo e Cremona, la politica espansionistica in Libia e in Etiopia, le Triennali milanesi, le grandi mostre dello Sport e dell’Aeronautica, le numerose esposizioni effimere (quelle che oggi chiamiamo Fiere), eventi in grado di offrire un’immagine forte del regime, il cui canto estremo, a ridosso del secondo conflitto mondiale, sarebbe stato segnato dall’incompiuta Esposizione Universale di Roma del 1942.
Nicoletta Colombo, titolare dell’omonimo studio di consulenza d’arte in Milano, è attiva dal 1975 nella critica d’arte del secondo Ottocento, Novecento Italiano e Astrattismo storico internazionale. Dal 1996 svolge esclusivamente attività culturale e di consulenza d’arte, gestione di archivi di autori del Novecento Italiano, catalogazioni generali, pubblicazioni, curatele di mostre pubbliche, collaborazioni scientifiche con Istituzioni, Fondazioni, Accademie e Musei. Ha curato esposizioni e cataloghi su Divisionismo, Macchiaioli, Secessionismo, Futurismo, Novecento Italiano, Anni Trenta, Corrente, Spazialismo, Gruppo Cobra, Wifredo Lam. È co-titolare degli Archivi dell’opera di Achille Funi, Piero Marussig, Pompeo Borra, Raffaele de Grada senior, Guy Harloff, dei quali ha curato antologiche e catalogazioni ragionate e generali. È membro del Comitato per l’opera di Ernesto Treccani, di Franco Garelli, del Comitato scientifico della Fondazione Corrente di Milano e, fino al 2025 della Fondazione VAF-Stiftung di Francoforte sul Meno. Per il 2025, partecipa alla sezione dedicata a Federico Zandomeneghi per la mostra “Belle Epoque” a Brescia, e fa parte della curatela delle esposizioni dedicate a Milàn. Vitrina de la modernidad ad Alicante, e allo Spazialismo a Torino.
ingresso libero con prenotazione
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Aref in musica | Musica resistente
concerto di Piercarlo Sacco, violino
rassegna a cura di Mauro Montalbetti
La rassegna Arte dei Regimi riprende la sua programmazione con un nuovo appuntamento dedicato ai Manifesti sovietici degli anni Trenta. La propaganda promossa dal regime sovietico, durante i Piani Quinquennali che industrializzarono l’URSS e modernizzarono l’agricoltura, ha rappresentato un potente strumento di coinvolgimento dei lavoratori a sostegno della politica del potere in carica. Gli ambiziosi obiettivi economici e le grandi campagne di educazione sociale, dall’istruzione alla sanità, e l’antifascismo furono i temi ricorrenti dei poster realizzati in particolare negli anni ’30. Un esercito di artisti furono al servizio dello Stato come artefici di una scuola di cartellonisti, le cui radici risalgono alla Rivoluzione dell’Ottobre del 1917. Questa imponente attività artistica diverrà la base per la moderna grafica politica, che avrà epigoni nelle future elaborazioni di manifesti anticapitalisti e antimperialisti a livello internazionale.
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fareSpazio alla poesia | Gabrio Vitali Poesia che fa civiltà
domenica 23 febbraio | ore 18
incontro con Gabrio Vitali
rassegna a cura di Massimo Migliorati
Poesia che fa civiltà è un libro che riflette sulle possibilità della poesia nella vita contemporanea e ne delimita un ben preciso spazio di esistenza e di azione: fare poesia significa riflettere sulle cose del mondo e attribuire loro un ruolo e una posizione che si determinano con le parole. L’importanza della scelta delle parole ha dunque una funzione civile – nel senso di un fare concreto per la comunità di cui si è parte – che ha ricaduta sui gesti quotidiani, sul modo di relazionarsi con la realtà e di confrontarsi pacificamente con il resto della comunità umana.
Gabrio Vitali nato a Bergamo, dove abita, ha condotto studi di Antropologia culturale e di Filosofia del linguaggio presso l’Università La sapienza di Roma, dove si è laureato. Già docente di Letteratura italiana a Bergamo e a Bratislava è stato co-fondatore della Pierluigi Lubrina editore prima e della Moretti&Vitali Editori poi. Per quasi un trentennio ha organizzato, per conto del Comune e dell’Università di Bergamo e di varie istituzioni culturali pubbliche e private, rassegne, convegni, laboratori, premi, manifestazioni e percorsi editoriali dedicati alla poesia e all’opera letteraria. Fra i suoi libri: Tessiture-viaggi dentro antiche storie (1994); Odissei senza nòstos (2019), Sospeso respiro. Poesia di pandemia (2020) e il recentissimo Poesia che fa civiltà (2024). Sul canale YouTube di Psychiatry on line, ha recentemente condotto gli incontri della rassegna La bottega del poeta. Ora coordina la rubrica di recensione e critica poetica Perché Poesia, sul sito on line della rivista Ytali.com.
ingresso libero con prenotazione
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Sabato 8 febbraio 2025 alle ore 17 presso SpazioAref si terrà la conferenza a cura di Paesaggi tra i solchi: Ugo Buizza, Rinaldo Capra, Piero Tarantola, Sergio Zappavigna
Tutto (non esageriamo, quasi tutto) quello che avreste voluto sapere sul Festival di Sanremo ma non avete mai osato chiedere. Indiscrezioni, trucchi, risse, polemiche hanno da sempre caratterizzato il festival fin dalle prime edizioni negli anni cinquanta per arrivare a oggi. Già, perché il Festival di Sanremo nasce in sordina nel 1951 solo per gli ospiti del Salone delle Feste del Casinò, per diventare negli anni uno spettacolo televisivo che arriva fino a notte inoltrata nel quale le canzoni sono solo una parte. Diventeranno protagonisti anche conduttori e conduttrici, ci saranno ospiti di prestigio ma anche gaffes, figuracce ed eventi clamorosi. Tutto questo concentrato in una settimana che inchioda l’Italia al teleschermo. Il festival ha attraversato anche periodi di buio nel quali non lo guardava più nessuno e la Rai non lo trasmetteva neppure, però ha saputo risollevarsi per arrivare ad essere l’evento televisivo dell’anno.
Ci racconteranno la storia del Festival Piero Tarantola, Ugo Buizza e Rinaldo Capra che ci hanno già svelato chi vincerà il prossimo Festival.
E poi: chiunque dica di non guardare Sanremo in realtà lo fa, ma di nascosto!
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